UN AUSPICIO NECESSARIO
Limminenza delle elezioni politiche offre lopportunità di
affrontare il nodo del suo significato effettivo. È nota la nostra esternità ed
estraneità ai Poli fittiziamente contrapposti e a tutte quelle forze che
gravitazionalmente vi ruotano attorno. Da tempo affermiamo levidente, e cioè che
nonostante i contrasti di interessi tra le frazioni di classe dominante che a questi
Poli fanno riferimento, con attuale netta prevalenza per lUlivo esiste una
indistinguibilità delle scelte di fondo tra i due schieramenti: comune
laccettazione del modello capitalistico, comune la deferenza succube al centro
dellassetto capitalistico globalizzato, cioè gli Stati Uniti, comune la
collocazione subalterna della nazione alle infami scelte dellattuale monopotenza
imperialista, comune lestraneità sostanziale ai bisogni e agli interessi
fondamentali della maggior parte di chi popola questa nazione. I pellegrinaggi di rito
pre e post elettorali alla City londinese, alla sede Nato di Bruxelles e a
Washington sono la traduzione simbolica del convergente, servile, omaggio bipolare
ai poteri forti sovranazionali (Usa e oligarchie finanziarie sovranazionali) e la
dicono lunga sulla condivisa volontà di americanizzare lassetto socioeconomico di
questo Paese anche se blandita dietro lespressione magica del momento di European
Union. Svendita del patrimonio pubblico quella che chiamano
privatizzazione sostanzialmente interna alla frazione imprenditoriale dominante
rappresentata politicamente dalla sinistra e con netta predominanza di cordate facenti
capo a company estere; provvedimenti sociali, ambientali, culturali, politici adottati
nellottica della integrazione totalitaria degli individui al modello capitalistico
di tipo anglosassone; scelta delleuro, antinazionale per effetti e fini reali;
velleità sub-imperialiste of the European Union, questi i principali passaggi sui
quali non cè alcuna frizione tra i Poli.
Ci si accapiglia sul conflitto dinteressi (che peraltro non concerne solo
il centrodestra), sul Gay Pride, sulle droghe, su Haider, sulle donne carabiniere, sul
multiculturalismo benettoniano, sulle famiglie di fatto, sul Grande Fratello, sulla
rissa-tv tra la Bellillo e la Mussolini e quantaltro. Ma tantè: la mente è
occupata in conflitti amplificati come eventi mediatici, in parte
assolutamente artificiali, in massima parte funzionali al modellamento soft di
costumi, abitudini, mentalità. In nome della modernizzazione e del progresso, della
competizione globale e dellottimizzazione delle risorse, la sussunzione organica e
totalitaria degli individui appendici e prolungamenti degli ingranaggi di
funzionamento del sistema capitalistico è divenuta parte significativa di una posta
in gioco non esclusivamente o immediatamente produttiva. Nel panorama dato, non
stupisce che possa riuscire più coinvolgente vedere chi la spunterà tra la Roma di Fabio
Capello e la Juventus di Carlo Ancelotti, salvo terzi incomodi.
A chi sia già preso da inconsulti sobbalzi ed irrefrenabile sdegno per
lindebita con/fusione tra sacro (sinistra) e profano (destra),
suggeriamo di scoprire tramite pietra filosofale, quasi si trattasse della formula
alchemica dellelisir di lunga vita, la risoluzione di un semplice e banale enigma,
alla portata anche dei compilatori ministeriali dei quiz per la scuola: perché mai i due
Poli e non da oggi si rinfacciano laccusa di aver luno copiato
il programma dellaltro? E, si badi, non importa chi sia chi, perché
il risultato, come si addice per ogni addizione, non muta invertendo lordine dei
fattori. Ai più pignoli consigliamo di leggere attentamente i relativi programmi,
sfrondandoli dalle fumisterie accattivanti di circostanza, e di sottoporli a comparazione
critica. Scopriranno la versione letteraria affabulatoria
dellequazione matematica.
Un esempio per tutti: la guerra daggressione in Jugoslavia, sponsorizzata dai promoter
delle sinistre come guerra umanitaria. Abbiamo: a) un intervento armato che
coinvolge lItalia violando lettera e spirito della Costituzione (atto eversivo della
regola fondamentale di questo Stato, quel che si direbbe unatto antidemocratico
per eccellenza) in nome dellinteressata volontà bellicista
dellalleato-padrone Usa (ennesima riprova della sovranità limitata del nostro
Paese); b) un atto di aggressione nei confronti di un Paese pacifico e non ostile
nei nostri confronti, laddove invece si sopportano, da oltre cinquantanni,
peso e arroganza a 360° delloccupazione militare Usa e i suoi
condizionamenti sulle scelte strategiche del nostro Paese; c) interessi nazionali
reali di per sé ovviamente zero (tolto il lucro del tutto
privato di qualche azienda), anzi, con effetti negativi di
ritorno, come la fuga di massa bollata come immigrazione clandestina, in
realtà legittima scelta di sopravvivenza da zone devastate dai bombardamenti radioattivi
della Nato; d) devastazione dellambiente (un bene comune dellumanità
in affidamento alle nazioni, disinvoltamente ignorato dagli interessi di parte
di Stati e oligarchie imprenditorial-finanziarie); e) costi post-bellici di
ricostruzione (con danno per investimenti utili nella propria nazione). Orbene: abbiamo
una classe dirigente a conduzione di centro-sinistra (con la miserabile appendice
comunista dei Cossutta e dei Diliberto), e con il centro-destra concorde fondamentalmente
e polemico secondariamente vere e proprie bagattelle per un massacro
che, nellinsieme, riafferma la sua subalternità agli Stati Uniti e
mostra di essere con dei non che valgono come anti non
democratica (altro che le ciarle sulle regole ed i conflitti di interesse), non
ambientalista (lappendice della sorpresa sulle armi radioattive ha del
tragicomico), non sociale (i soldi per le aggressioni militari si trovano, ma non
per opere di effettiva pubblica utilità che non siano funzionali ai gruppi
grande-imprenditoriali di questo Paese, Fiat in testa) e non nazionale, per
linsieme di quanto detto e di altro che lasciamo allintuizione, alla
creatività e allintelligenza dei lettori.
Ma cè un ma. Poli indistinti sì, ma non equivalenti. Ad un puntuale
bilancio del decennio politico/istituzionale appena trascorso, coi suoi governi sedicenti
tecnici in realtà estremamente politici e di centrosinistra,
frutto non casuale dellinvestimento interessato dei cosiddetti poteri
forti delleconomia e della finanza (non solo italiana), consegue che è
sbagliato essere equidistanti, con/fondere e liquidare entrambi i Poli come se la vittoria
delluno o dellaltro fosse ininfluente, producendo la stessa cosa. La
sintonia di fondo e quindi il con/dominio politico sostanziale del ceto politico
capitalista di destra, di centro e di sinistra non può occultare una differenza
significativa: la copertura a sinistra e di sinistra è il valore
aggiunto in negativo per una pluralità di ragioni tra cui cè anche
la funzione di anestetico sociale delle coscienze, che ne fa lappendice
politico/sociale prediletta in questa fase dal grande capitale e aggregato di
punta del partito amerikano in Italia. Lopposizione in Italia non esiste: la
mutazione genetica ha investito forze che si definiscono comuniste, come il PdCI di
Diliberto e Cossutta miserabilmente dentro il governo e in modo meno
appariscente Rifondazione Comunista fuori dal governo. Il comportamento di
questultima, nonostante abbia assunto posizioni condivisibili su qualche
questione di particolare rilevanza (come quando si schierò contro laggressione nei
Balcani), richiama la curiosa immagine di colui che affermi verità particolari in
un quadro di falsità globale. La ritroviamo infatti in perpetua orbita
gravitazionale a sinistra, alla continua ricerca di una intesa anche minima con le
canaglie del centrosinistra guerrafondaio e socialmente forcaiolo, pateticamente alle
prese con acrobazie dialettiche che nascondono malamente questa connotazione
geneticamente non manipolabile di profonda affinità culturale e di irresistibile
abbraccio strategico: la farsa della "non belligeranza", formula aggiornata
della fu "desistenza", ne è la dimostrazione più appariscente e meno
significativa. Nessuna equidistanza, quindi. Esterni sì alla totalità delle forze
e degli schieramenti in campo, ma non indifferenti allesito elettorale che
verrà. Perciò, pur consapevoli che, allinterno (anche) della sinistra e dei due
partiti comunisti istituzionali, vi sono settori dalla sensibilità anticapitalista e di
liberazione, ora parcheggiati nella dinamica strategicamente perdente del paradosso
schizofrenico del socialdemocraticismo di Stato (capitalistico), poco importa che
questo Stato si chiami Italia o se ne auspichi una versione macro come European
Union, proprio perché siano valorizzati in ben altro contesto confidiamo che questa
sinistra sia perdente e queste forze comuniste ridotte ai minimi termini. Una salutare
crisi, un salutare choc elettorale preludio possibile ad unimplosione della
sinistra, unauspicabile instabilità politico/sociale scaturente da una vittoria
delle destre potrebbe favorire una ripresa teorica e pratica, nuova e seria,
di una critica radicale al capitalismo e allimperialismo. La nevrosi schizoide di battere
le destre purchessia per evitare il disastro non ci appartiene. La favola del lupo
cattivo che pure, nelle intenzioni delle nonne e delle mamme che la raccontano, mira a
dare insegnamenti di vita, sulla bocca dei Rutelli dei Veltroni dei Cossutta e compagnia
tristeggiando nasconde il patetico e maldestro tentativo di vendere la loro merce avariata
ad allocchiti ed imboniti fanatici dellappartenenza identitaria senza radici. Non
essendo propugnatori del tanto peggio tanto meglio, riteniamo che le sinistre siano
senzaltro la peggior cosa che si sia vista nellarco di questi ultimi
dieci anni. Quindi: perché si possano aprire le condizioni di una forza anticapitalista
ed antimperialista nel nostro paese, che ponga al centro gli interessi nazionali e di
classe della maggior parte del popolo italiano, è necessario rimuovere questo ostacolo
principale, strutturalmente incapace, nei suoi caratteri genetici e nella sua pratica
politica, non solo di rispondere positivamente ai nodi in questione, ma anche di essere almeno
portatrice delle possibili condizioni per farlo.
Indipendenza